art studio

Aniello Cinque art studio

 

Aniello Cinque Arte

Titolo – Title

Novezero__Ninezero 

Anno

2016 

Dimensione – Size

68cm x 68cm

Composizioni – Composition

Porzione di tela di juta da cui sono stati eliminati i fili dell’ordito, lasciando quelli orizzontali della trama. Fili di colore rosso attraversano in senso verticale la trama.

Piece of burlap from which the warp threads have been removed, leaving the horizontal threads of the weave in place. Red threads ascend vertically through the weave. 

Le radici dell’opera – Origin

La paura è un sentimento che attraversa costantemente l’esistenza, esorcizzarla per liberarla, giocando con essa in quel numero 90 della cabala napoletana che ne è la conclusione. I fili rossi rappresentano l’inizio e la fine, racconto sanguigno della storia partenopea segnata costantemente da un sentimento in cui convivono parallelamente la morte da una parte e il suo contrapposto, la vita.

Fear is constantly interwoven throughout existence.  This work is intended to exorcise it in order to release it, teasing it with the final number of the Neapolitan cabbala, 90. The red threads represent the beginning and the end, the sanguineous tale that is the history of Naples, forever marked by the sense of the parallel coexistence of life and its counterpart, death.

 

Titolo – Title

Le città invisibili__Invisible cities  20 

Anno

2014 

Dimensione – Size

35cm x 35cm 

Composizioni – Composition

Supporto in cartoncino semirigido. Sulla superficie sono applicati strati di cere colorate sovrapposte.

Semi-rigid art board.  Layers of superimposed colored wax have been applied to the surface.  

Le radici dell’opera – Origin

Stratificazioni di materie da asportare e poi scavare, lasciando al caso la libertà di essere. Levando la crosta dalla superficie si svela la memoria di luoghi tangibili. Luoghi che hanno come soggetto ossessivo le scale che s’inerpicano ovunque, ritmando salite e discese, il resto. Le città invisibili appartengono ad un mondo generato dal caos dell’imprevisto.

Stratifications of material applied and then removed, leaving to chance… the freedom to be.  Lifting the crust of the surface, the tangible memory of places is revealed.  Places whose obsessive subject is the stairs that scramble everywhere, creating a rhythm of ascents and descents.  The invisible cities belong to a world generated by the chaos of the unforeseen.

 

Titolo – Title

Le città invisibili__Invisible cities 19 

Anno

2014 

Dimensione – Size

35cm x 35cm 

Composizioni – Composition

Supporto in cartoncino semirigido. Sulla superficie sono applicati strati di cere colorate sovrapposte.

Semi-rigid art board.  Layers of superimposed colored wax have been applied to the surface.  

Le radici dell’opera – Origin

Stratificazioni di materie da asportare e poi scavare, lasciando al caso la libertà di essere. Levando la crosta dalla superficie si svela la memoria di luoghi tangibili. Luoghi che hanno come soggetto ossessivo le scale che s’inerpicano ovunque, ritmando salite e discese, il resto. Le città invisibili appartengono ad un mondo generato dal caos dell’imprevisto.

Stratifications of material applied and then removed, leaving to chance… the freedom to be.  Lifting the crust of the surface, the tangible memory of places is revealed.  Places whose obsessive subject is the stairs that scramble everywhere, creating a rhythm of ascents and descents.  The invisible cities belong to a world generated by the chaos of the unforeseen. 

 

Titolo – Title

Le città invisibili__Invisible cities 18

Anno

2014 

Dimensione – Size

35cm x 35cm 

Composizioni – Composition

Supporto in cartoncino semirigido. Sulla superficie sono applicati strati di cere colorate sovrapposte.

Semi-rigid art board.  Layers of superimposed colored wax have been applied to the surface.  

Le radici dell’opera – Origin

Stratificazioni di materie da asportare e poi scavare, lasciando al caso la libertà di essere. Levando la crosta dalla superficie si svela la memoria di luoghi tangibili. Luoghi che hanno come soggetto ossessivo le scale che s’inerpicano ovunque, ritmando salite e discese, il resto. Le città invisibili appartengono ad un mondo generato dal caos dell’imprevisto. 

Stratifications of material applied and then removed, leaving to chance… the freedom to be.  Lifting the crust of the surface, the tangible memory of places is revealed.  Places whose obsessive subject is the stairs that scramble everywhere, creating a rhythm of ascents and descents.  The invisible cities belong to a world generated by the chaos of the unforeseen. 

 

Titolo – Title

Le città invisibili__Invisible cities 16 

Anno

2014 

Dimensione – Size

35cm x 35cm 

Composizioni – Composition

Supporto in cartoncino semirigido. Sulla superficie sono applicati strati di cere colorate sovrapposte.

Semi-rigid art board.  Layers of superimposed colored wax have been applied to the surface.  

Le radici dell’opera – Origin

Stratificazioni di materie da asportare e poi scavare, lasciando al caso la libertà di essere. Levando la crosta dalla superficie si svela la memoria di luoghi tangibili. Luoghi che hanno come soggetto ossessivo le scale che s’inerpicano ovunque, ritmando salite e discese, il resto. Le città invisibili appartengono ad un mondo generato dal caos dell’imprevisto. 

Stratifications of material applied and then removed, leaving to chance… the freedom to be.  Lifting the crust of the surface, the tangible memory of places is revealed.  Places whose obsessive subject is the stairs that scramble everywhere, creating a rhythm of ascents and descents.  The invisible cities belong to a world generated by the chaos of the unforeseen. 

 

Titolo – Title

Un punto di vista__A point of view 

Anno

2011 

Dimensione – Size

45cm x 95cm 

Composizioni – Composition

Due piani sovrapposti chiusi dentro una cornice quadrata. La superficie del fondo, una tela di cotone bianca. La seconda in primo piano, carta di riso e tessuto, intaglio di due feritoie.

Two superimposed panels within a square frame.  The background surface consists of white cotton.  The foreground is of rice paper and fabric, containing two fissures. 

Le radici dell’opera – Origin

Fragilità umane di farfalle bagnate di terra, che s’innalzano verticalmente all’interno di uno spazio asettico: chiuso, piani di carta trasparenti che si sovrappongono e che le offuscano. Varchi casuali che si aprono, finestre attraverso le quali osservare, comprendere e riflettere l’umana esilità. Cogliere l’attimo, fermarsi e ascoltare. Evitare che tutto rimanga sommerso nell’impassibilità, nel silenzio, nell’indifferenza di un mondo intravisto e non visto. 

Human fragility, that of dusty butterflies, rising vertically with, in a neutral space: obscured by closed, superimposed levels of transparent paper. Fortuitous spaces open up, windows, by means of which the ephemeral of nature the human condition may be observed, understood and reflected on. Seizing the moment, stopping and listening. A way to prevent everything from remaining submerged in impossibility, in silence, in the indifference of a world glimpsed but not seen.

 

Titolo – Title

Ulisse__Ulysses 

Anno

2007 

Dimensione – Size

105cm x 105cm 

Composizioni – Composition

Due piani sovrapposti e distanziati tra loro, (Ulisse e le Sirene), tavola in multistrato di compensato, tela intagliata e fili di stoppa.

Two separated, superimposed panels (Ulysses and the Sirens). Multilayered wooden panel, fabric and strips of caulking. 

Le radici dell’opera – Origin

Il mito omerico giace a poca distanza di sguardo dall’orizzonte, dove lo scoglio dei Li Galli lo richiama costantemente alla memoria, Ulisse e le Sirene. In questo mito la parola rivelatrice diventa corpo, si fa carne, seduce più della stessa percezione visiva, Ulisse non riesce a sottrarsi. La sua passione, composta nel quadrato rosso, rimane compressa all’interno di una spirale di voci e come fili sottili di una trama ne compromette qualsiasi possibilità di uscita. 

The dream world of myths resonates a glance away on the horizon, where the cliffs of the Siren Isles constantly recall it to memory, Ulysses and the Sirens.  In this myth, the revelatory word becomes body, takes on flesh, seduces more than does mere visual perception, Ulysses is unable to resist.  His emotion, composed in the red square, is compressed within a spiral of voices, like delicately woven  threads that preclude any possibility of escape.

 

Titolo – Title

L’albero della conoscenza__The tree of knowledge 

Anno

2007 

Dimensione – Size

105cm x 105cm 

Composizioni – Composition

Piani in multistrato di compensato. Al centro l’albero, realizzato con segatura di legno e colla.

Multilayered wooden panel. The tree has been constructed with sawdust and glue. 

Le radici dell’opera – Origin

Accedere alla conoscenza per apprendere una verità che sta oltre. Due sono i luoghi che costituiscono lo spazio in cui si muovono le nostre vite, uno il piano terra, l’altro il piano cielo. Due luoghi distinti e separati, che convenzionalmente ci piace pensare uniti in quella linea immaginaria chiamata orizzonte. La verticalità è l’elemento che connette queste due parti, la corporeità da una parte, lo spirituale dall’altra. In questo senso è l’albero a fare da anello di congiunzione. Un albero che irrompe nel tentativo di penetrare l’uno e l’altro spazio per appropriarsi di una conoscenza e comprendere il senso profondo dell’esistenza.

To accede to knowledge in order to understand a truth that lies beyond reach. Two places constitute the space in which our lives move, the earthly plane and the celestial plane. Two distinct and separate places that we conventionally think of as converging at that imagined point called the horizon.  These two domains are connected by verticality, corporeity on one hand, the spiritual on the other.  In this sense, the tree serves as the connective link.  A tree bursting forth in an attempt to penetrate both planes, seeking to acquire knowledge and understand the deep meaning of existence.

 

 

Titolo – Title

La Maddalena__Madeleine   

Anno

2007 

Dimensione – Size

105cm x 105cm 

Composizioni – Composition

Piani in multistrato di compensato e betulla. La superficie è trattata con stucco materico nero. Spazio tridimensionale composto da due rettangoli laterali, mura.

Panel of multilayered wood, including birch. The surface has been treated with black plaster.  Three-dimensional space consisting of two lateral rectangles, wall. 

Le radici dell’opera – Origin

La Maddalena è una figura emblematica e affascinante della storia. L’incontro con la figura di Cristo è sostanziale e decisivo per il suo cambiamento. Un uomo che va oltre, e che vede oltre il limite del pregiudizio umano. Cristo rappresenta per lei l’ accesso alla verità e al riscatto sociale. In una simbologia di significanti la sua figura si sintetizza nel filo rosso avvolto circolarmente su se stesso, è quel filo rosso ad essere l’oggetto di connessione con la storia e con la conoscenza. Quel filo rosso oltrepassa il limite stesso della superficie dell’opera e diviene a sua volta un appiglio per la contemporaneità. Aprire un varco tra le mura delle convenzioni per dirigersi consapevolmente in una dimensione altra.

Madeleine is a fascinating and emblematic historical figure. The meeting with Christ is a substantial and decisive moment in her journey of change. A man who goes beyond and sees beyond the limits of human prejudice, Christ represents for her access to the truth and to social redemption. In a symbology of meanings, her figure is synthesized in the red thread entwined around her. The red thread is the element connecting to history and knowledge. The red thread surpasses the confines of the surface of the work and provides a purchase on contemporaneity. Opening a passage through the walls of convention, consciously leading into another dimension.

 

Titolo – Title 

Le attese__Waiting 

Anno

2005 

Dimensione – Size

65cm x 130cm 

Composizioni – Composition

Piano in multistrato di compensato e tela di sacco. Sul fondo bianco la materia liquida di stucco e colla riga la superficie.

Multilayered panel of wood and sackcloth.  On the white background, the liquid plaster and glue material furrows the surface. 

Le radici dell’opera – Origin

Sul bordo del tetto Antonio è seduto, mentre le stagioni si avvicendano l’una all’altra. Lo sguardo puntato all’orizzonte, perso nell’ultime ore calde del tramonto. La sua figura si staglia netta e nobile nella sua semplice solitudine. Nulla lo distoglie, è in attesa. Il tempo fluisce rigando la memoria che ne resta impressa.

Antonio sits on the edge of the roof as the seasons follow one another, his gaze fixed on the horizon, lost in the last warm hours of the sunset. His figure is clearly outlined, noble in its simple loneliness.  Nothing distracts him, he is waiting. Time flows on, rifling memory, etching it.

  

Titolo – Title

Dentro el mar del sueño 

Anno

2005

Dimensione – Size

110cm x 110cm 

Composizioni – Composition

Cornice quadrata che delimita lo spazio e contiene un quadrato in multistrato di compensato, fissato su cristallo. Sulla superficie sono applicati sassolini di mare.

Square frame defining the space, within which is a square of multilayered wood, surrounding the crystal.  Small stones from the seabottom have been applied to the surface. 

Le radici dell’opera – Origin

La realtà è una costante del divenire, anche quello che sembra e che appare immutabile muta in un processo continuo del fluire del tempo. Un quadrato rosso, liberamente sospeso nello spazio. Particelle di pietre si muovono oltre il limite stesso della superficie, in questa dinamica compongono e delineano per un attimo un’immagine, è il “qui e ora”. L’ attimo successivo già non esiste, altre immagini si sostituiscono, come i fotogrammi di una pellicola, l’una dopo altra, e così via. 

Reality is a constant of the act of becoming, even the becoming that appears immutable is changing as part of the continual process of the flow of time. A red Square, freely suspended in space. Stone shards move beyond the limits of the surface in a dynamic that composes and delineates an image. For an instant, it is the “here and now”. In the next instant, the image no longer exists, other images replace it, like the frames in a film, one after the other, and so on.

  

Titolo – Title

L’essenza__The essence 

Anno

2005

Dimensione – Size

100cm x 100cm 

Composizioni – Composition

Piano in multistrato di compensato e tela con cordino di canapa applicato sulla superficie.

Multilayered panel of wood and fabric with hand cord applied to the surface. 

Le radici dell’opera – Origin

Ogni sentimento è astratto, solo nel momento che diventa azione se ne constata la tangibilità. La materia perde la sua fissità per acquisire una sua dinamicità interna e divenire veicolo visibile. Quei filamenti di energia intangibili divengono tangibili, come particelle si richiamano tra di loro per dare vita ad una forma che, in questo caso, ha le connotazioni di un profondo abbraccio. 

Every feeling is abstract. It is only in the moment in which it becomes action that it’s tangibility becomes apparent. The material loses its fixity, acquiring an internal dynamic, becoming a visible vehicle. Filaments of intangible energy become tangible, like related articles creating life and form that, in this case, connote a deep embrace.

  

  

Titolo – Title

Mio  padre__My father   

Anno

2004

Dimensione – Size

80cm x 80cm 

Composizioni – Composition

Piano in multistrato di compensato e tela. Filamenti di stoppa incollati sulla superficie. Le impronte dei piedi sono il calco del soggetto, realizzate in gesso.

Multilayered panel of wood and fabric.  Caulking filaments glued to the surface.  The footprints are those of the subject, cast in plaster.  

Le radici dell’opera – Origin

Filamenti di stoppa, come radici, si estendono sulla superficie. Un eroe procede e avanza con forza, nulla lo trattiene, lasciando dietro di sé come memoria le proprie impronte candide. Una traccia impressa che racconta la storia di un uomo la cui vicenda umana è legata ad una terra dura e difficile, in cui ha scelto di vivere e di generare. Un Achab contemporaneo che quotidianamente lotta per la sopravvivenza, per non soccombere al proprio ineluttabile destino. 

*(1850 gradini da farsi quotidianamente, in discesa e in risalita, l’unico collegamento fino agli anni 2000 tra il Borgo di Nocelle e la parte bassa di Positano). 

Filaments of oakum, resembling roots, extend across the surface.  A hero proceeds and advances with force, nothing holds him back. He leaves behind him, like a memory, a pure imprint. A trace, stamped, that recounts the story of a man whose human tale is linked to a hard and difficult land in which he has chosen to live and generate. A contemporary Ahab whose life is a daily struggle for survival so as not to succumb to his ineluctable destiny. 

*(1850 steps to climb every day, up and down, the only connection until 2000 between the village of Nocelle and the town of Positano below). 

 

 

Titolo – Title

Madre__Mother 

Anno

2004

Dimensione – Size

80cm x 80cm 

Composizioni – Composition

Piano in multistrato di compensato e tela. La pietra, il soggetto di ricerca è stata trovata casualmente tra le altre pietre dismesse di un muro a secco. Pietra di stalla, levigata.

Multilayered panel of wood and fabric.  The stone, the object of the research, was found among other stones in a collapsed retaining wall.  The stone, now smooth and polished, had been used as a paving stone in a stall.   

Le radici dell’opera – Origin

Immergersi nella madre terra per trovare l’essenza di se stessi. Un quadrato rosso, privo di connotazioni, contiene sospesa nello spazio una pietra. É un ritratto di una terra. Un ritratto che non contempla solo l’osservazione ma l’interagire con esso, toccandolo, per percepire non solo le variazioni della sua sostanza, ma porsi in ascolto, di quelle storie, memorie, transiti, sentimenti, azioni, voci, che esso custodisce. Per questo motivo assume un valore altamente simbolico, ed è corpo, ed è anima.

Descending into the mother earth to find the essence of oneself. A red square, devoid of connotations, contains, suspended in space, a stone. It is a portrait of a land. A portrait that contemplates not only observation but interaction with it, touching it, in order to perceive not only the variations of its substance but to listen to the stories, memories, passages, feelings, actions, voices, that it holds. For this reason, it takes on a highly symbolic value, it is body and soul. 

 

 

Titolo – Title

Rosso senza titolo    Untitled red   

Anno

2004

Dimensione – Size

60cm x 120cm 

Composizioni – Composition

Piano in multistrato di compensato e tela. L’immagine è realizzata miscelando stucco e colla vinilica. Sperimentazione del rapporto tra la materia e la fonte luminosa.

Multilayered panel of wood and fabric.  The image has been created by mixing plaster and vinyl glue. Investigation of the relationship between material and light source.  

Le radici dell’opera – Origin

La materia lievita come magma dalla superficie sottostante, la luce ne disegna e ne delinea la forma. Un embrione generato dalla memoria di terrazzamenti mollemente distesi al sole del mediterraneo. Quella stessa luce che genera è la stessa che annulla e acceca.

The material rises like magma from the underlying surface, the light sculpts it and delineates its form.  An embryo generated from the memory of terracing languidly spread out beneath the Mediterranean sun.  The same light that generates also obliterates and blinds. 

 

 

Titolo – Title

Autoritratto nudo_Nude self – portrait 

Anno

2003

Dimensione – Size

40cm x 100cm 

Composizioni – Composition

Piano in multistrato di compensato. Stucco miscelato a colla applicato a rilievo che ne disegna la struttura in ferro, dipinta.

Multilayered wooden panel.  Plaster mixed with glue and applied in relief following the structure of painted metal. 

Le radici dell’opera – Origin

Linee orizzontali e verticali quotidiane rintracciate tra risonanze passate. Fili di ferro arrotolati tengono insieme una struttura apparentemente solida. Denudare volontariamente l’impalcatura dalla pelle, uno scheletro, per scoprirne e denunciare la fragilità, allusione simbolica a quella umana. L’usura del tempo attacca inevitabilmente ogni sostanza della realtà conoscitiva, la ruggine copre ogni cosa e la consuma, come in un moderno Dorian Gray.

Quotidian horizontal and vertical lines traced between past resonances. Strands of wound wire hold together an apparently solid structure. To voluntarily strip the scaffolding of the skin, revealing a skeleton, to disclose and denounce the fragility, as a symbolic allusion to human fragility. The wearing down of time inevitably attacks each and every substance of cognitive reality, rust covers and consumes everything, as in a modern Dorian Gray.

 

Photos by Massimo Capodanno, Vito Fusco, Paolo Mazzotta, Raffaele Scala
Translation by Richard Fowler